I dispositivi tecnologici personali – smartphone, computer, smart tv, ecc. – sono il “parco giochi” delle nuove generazioni che spesso si trovano ad interagire tra loro sul terreno accidentato della rete, nella quale le espressioni di odio online (online hate speech in inglese) e una comunicazione che attiva (di proposito o meno) reazioni aggressive e violente sono all’ordine del giorno.

Colpire una persona mentre siamo al riparo dietro lo schermo di uno smartphone con insulti aperti o allusioni maliziose piuttosto che con operazioni più raffinate di svalutazione e discredito, è una forma di hate speech online che caratterizza la “vita virtuale” in maniera trasversale.
Stando a quanto raccomandato dal Consiglio d’Europa nel 1997, ricadono nei discorsi d’odio quelle “espressioni che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di minaccia basate sull’intolleranza – inclusa l’intolleranza espressa dal nazionalismo aggressivo e dall’etnocentrismo –, sulla discriminazione e sull’ostilità verso i minori, i migranti e le persone di origine straniera”.
L’avvento del web 2.0, dei social network e la diffusione della “cultura dei commenti” hanno portato ad una crescita esponenziale dei contenuti digitali generati dagli utenti, così come delle opportunità per le persone di interagire sulla rete. Di conseguenza, i discorsi d’odio su internet hanno potuto propagarsi in modo molto più massiccio che in precedenza. Ma se l’hate speech online non è intrinsecamente diverso dall’hate speech espresso negli spazi offline, la natura della sfera online pone sfide uniche e peculiari che rendono difficile l’individuazione delle responsabilità, lo sviluppo di risposte legali adeguate e l’applicazione delle norme vigenti. Per questa ragione sono necessari approcci nuovi, che prendano in considerazione le specificità delle tecnologie digitali.
Secondo Armando Cristofori, ambasciatore globale del World Speech Day, la Giornata mondiale della Parola svoltasi a Palazzo Vecchio in Firenze il 15 marzo 2018: “In nessun Paese europeo, e persino in ambito globale, l’hate speech sta raggiungendo livelli paragonabili a quelli attuali italiani. Negli ambiti più diversi, dalla politica allo sport fino alla cronaca, il rancore e l’odio che circolano sui social network stanno mettendo a nudo le profonde divisioni fino a poco tempo fa rimaste sopite del Paese e la loro virulenza sta arrivando vicino a soglie pericolose

Il convegno e i suoi protagonisti

lovespeech-evento-finale-1Il progetto sperimentale #LOVESPEECH è nato nell’ottica di promuovere la cultura del rispetto e del dialogo attraverso percorsi di apprendimento e ricerca condivisi che portassero alla creazione di prodotti e progetti per rispondere all’odio online, “contagiando” gli users di ogni età.
Quattro team di giovani e studenti hanno lavorato sotto la guida di tutor ed esperti per realizzare buone pratiche di contrasto creativo all’hate speech online e di viralizzazione di una comunicazione che promuove il confronto rispettoso, la comprensione dei differenti punti di vista e stili di interazione online positivi. Hanno collaborato con noi i ragazzi e le ragazze di: progetti Astrolabio e Cassiopea di COMIN coop. soc., Liceo Artistico “Caravaggio”, Istituto Tecnico per il Turismo “C. Varalli” e Scuola del Design del Politecnico di Milano.
Sperimentando un approccio bottom-up (dal basso all’alto) in cui i giovani hanno educato altri giovani alla consapevolezza del funzionamento dei meccanismi che regolano la comunicazione online, i team di lavoro hanno elaborato modalità e strategie per reagire in modo differente all’odio attraverso il linguaggio creativo.

Mercoledì 14 Novembre dalle ore 10 nella Sala del Grechetto di Palazzo Sormani in Corso di Porta Vittoria 6 (zona Tribunale) a Milano esporremo i risultati e i prodotti della sperimentazione avvenuta nel corso del progetto #LoveSpeech: Esperimenti di viralità positiva.

Dopo i saluti istituzionali, ci saranno gli interventi di Laura Silvia Battaglia, giornalista, e di Michela Parmeggiani, psicoterapeuta, per introdurre alcune tematiche cruciali affrontate nel progetto.  Successivamente i/le giovani dei quattro gruppi partecipanti al progetto presenteranno al pubblico intervenuto i prodotti e le campagne ideate. Infine si terrà una tavola rotonda dal titolo “Contrastare l’odio online. Esperienze, punti di vista e spunti di innovazione” alla quale parteciperanno progetti e iniziative significative, sia italiane che europee, di contrasto all’odio online.

Per iscriversi al convegno, inviare una mail a: lovespeechmilano@alamilano.org

Il progetto #LoveSpeech: Esperimenti di viralità positiva è stato realizzato da ALA Milano Onlus, B-CAM coop. soc. e ass. Street Arts Academy con il supporto del Comune di Milano – Ass. Politiche Sociali e il co-finanziamento della Fondazione Cariplo.

CONTATTI PER INTERVISTE

Massimo Modesti, ALA Milano Onlus – 348 4712072 m.modesti@alamilano.org
Luca Rossetti, B-CAM coop. soc. – 347 2525690 rossetti70@gmail.com
Andrea Gorni, Street Arts Academy – 339 6135577 musteeno@gmail.com

PER SEGUIRE IL PROGETTO E VEDERE I PRODOTTI REALIZZATI DAI GIOVANI

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