8 MARZO: CHI DENIGRA LA DONNA?

Un altro 8 Marzo è arrivato, ma di certo neanche quest’anno si può parlare di “festa”, con appena ieri due donne uccise.

Non è festa perché ancora è troppa la strada da fare, tante ancora le inversioni di rotta da compiere insieme, donne e uomini. Allora possiamo chiederci da dove partire (o meglio continuare), possiamo chiederci chi denigra la donna ancora oggi?

La denigra il giornalismo e l’opinione pubblica che davanti all’ennesimo femminicidio parlano di “amore malato“, di “raptus della follia“, chi aggiunge “se l’è cercata“, “lo tradiva“, “ma come era vestita“, “perché era ancora in giro“. Come se, in un mondo in cui l’uomo può essere predatore, sta alla donna non fungersi preda e quindi nascondersi, ammansirsi, non farsi notare, non dare fastidio e sopratutto non dire NO.

La denigra il mondo del lavoro che la sottomette a salari più bassi, che le impone una scelta tra maternità e professione e che costringe a questo bivio anche chi madre sceglie di non essere, ma la lettera scarlatta è già incisa solo per essere portatrici di utero.

La denigra chi tratta il corpo femminile come una merce in scadenza, utile se in tempo per far germogliare la vita, difettata se inabile allo scopo e indegna se oppositiva al ruolo generatore.

La denigra chi ancora riesce con non curanza a dirle che la bocca deve stare chiusa e le gambe aperte.

La denigra chi le preclude ruoli a priori, ma è pronto ad affidargliene altri in nome della natura, chi la confina in margini circoscritti, la ingabbia in stereotipi semplicistici, ostacolando di fatto la libertà di essere e di scegliere, chi pensa di potersi sostituire alle sue scelte, comandando ciò che deve e non deve fare, facendo uno sgambetto al potere di autodeterminarsi, perché è principio sacrosanto ma solo finché non mini al patriarcato vigente.

La denigra chi, ogni giorno, davanti a tutto questo, accomoda il pensiero, non si scompone e non comprende che i diritti delle donne sono i diritti dell’umanità intera.

Quindi, auguri a voi donne e auguri a voi uomini perché se perde una donna, perdiamo tutti.