I “nuovi” stili di consumo pongono evidenti e stringenti interrogativi e soprattutto impongono la necessità di strategie preventive mirate.

Emerge oggi una figura di consumatore atipico rispetto all’alcolista/tossicodipendente “tradizionali”, che non sembra percepire il rischio connesso ai suoi comportamenti, rifugge dalla stigmatizzazione (l’alcolista o il drogato), considera il proprio consumo come un comportamento dotato di caratteristiche di diffusione (“lo fanno tutti”), episodicità (“lo faccio solo nel week-end”), compatibilità con uno stile di vita “normale” e non da emarginato (“ma io studio, lavoro…”). La diffusione del consumo di alcol sembra rimanere un problema nascosto, in parte a causa del suo essere parte del patrimonio culturale italiano (consumo alimentare legato specialmente al vino), in parte a causa delle nuove forme di abuso che caratterizzano il mondo giovanile (consumo ricreativo che riguarda soprattutto superalcolici e birra).

Con il subentrare dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, le problematiche legate all’uso di sostanze permangono. Si stima che proprio le condizioni di disagio legate al distanziamento sociale e al lockdown possano avere in alcuni casi esacerbato i comportamenti di uso e abuso.  Secondo l’Istituto Superiore di Sanità le restrizioni alla mobilità e il confinamento in casa hanno determinato un sensibile calo dello spaccio degli stupefacenti su strada, mentre l’acquisto e il consumo sembrano inalterati. L’ European Monitoring Center for Drugs and Drug Addiction ha registrato un aumento del 25% della vendita di sostanze psicoattive nel deep web tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2020.  Tutto ciò fa supporre che l’allarme per l’epidemia da COVID-19 abbia facilitato la crescita della domanda di droga attraverso la rete, aggirando così il problema della “reperibilità”. Bisogna considerare che la pandemia, tra i suoi tanti effetti, ha intensificato anche quei fattori di rischio psicologici come ansia e stress che spesso possono portare alla ricerca e all’utilizzo di sostanze stupefacenti.

Da queste premesse nasce il progetto “Cambio di Marcia”, volto proprio a sensibilizzare gli/le adolescenti rispetto alle conseguenze dell’utilizzo di alcol e sostanze psicotrope. Il progetto è stato attivato in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci di Milano grazie a un contributo del Comune di Milano Area Municipio 1.

Gli interventi di prevenzione sono rivolti alle classi terze; insieme ai ragazzi e alle ragazze si parla e ci si confronta rispetto a concetti come la scelta, l’influenzamento, il rischio, la pericolosità, l’assuefazione, la tolleranza e la dipendenza. L’obiettivo generale è promuovere fattori di protezione, informare e sensibilizzare (non spaventare o demonizzare), fornendo conoscenza rispetto ai rischi e ai processi che possono determinare comportamenti di uso e abuso. Crediamo che stimolare i ragazzi e le ragazze a fare scelte più consapevoli possa servire a preservare meglio la loro salute.

Il progetto offre laboratori in classe per studenti/esse, uno sportello di ascolto dedicato, attività di consulenza e confronto per insegnanti e genitori. Nasce anche la campagna #iononcisto attraverso cui i ragazzi e le ragazze possono pubblicare contenuti postivi e di riflessione su questi temi.