È in corso in questi giorni a Milano il 16° congresso europeo sull’AIDS: EACS Conference 2017. Anche ALA Milano Onlus porterà il suo contributo con una ricerca-intervento condotta insieme ai medici infettivologi dell’Ospedale S. Gerardo di Monza.

Il report verrà presentato nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre all’interno del panel “Good Sex, Bad Sex and Chem Sex” dal dott. Giuseppe Lapadula, Infettivologo del S. Gerardo.

La ricerca

Nei mesi scorsi, i medici sono usciti con la nostra Unità di Strada dedicata alla prostituzione e hanno effettuato uno screening HIV ed Epatite C su un campione di ragazze/donne transgender dedite al lavoro sessuale.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone transgender – soprattutto quelle che si prostituiscono – sono insieme agli MSM (maschi che fanno sesso con maschi), un gruppo ad alto rischio di contrarre il virus HIV per una concorrenza di fattori di rischio.

Per questo è stato pensato un progetto di ricerca-intervento mirato a questo target, con il finanziamento del Community Award 2016 della Fondazione Gilead.

I risultati

Su 131 contatti avvenuti tra Milano e Monza, sono state testate con test rapido salivare 53 ragazze: 46 sono risultate HIV negative e 7 HIV positive. Altre 26, invece, erano già a conoscenza di essere sieropositive. Nell’insieme – senza considerare le 51 persone che per motivi vari hanno rifiutato il test – la prevalenza si attesta intorno al 40%.

Quasi tutte le transgender incontrate in strada sono sudamericane (brasiliane e peruviane in testa), tranne poche rumene o marocchine, e il 3/4 sono senza permesso di soggiorno. Le nuove diagnosi in buona parte riguardano ragazze/donne giunte in Italia anche da pochi mesi o settimane. Questo ci dice che occorre mantenere alta la guardia sulla tutela della salute per questo gruppo colpito da vari fattori di vulnerabilità.

Le operatrici dell’Unità di Strada di ALA Milano Onlus, inoltre, hanno sottoposto a 78 ragazze un questionario sui comportamenti sessuali, sull’uso di sostanze e sulle conoscenze relative all’HIV.

Emerge un dato allarmante riguardo all’uso del preservativo: se è vero che il 72% lo usa sempre coi clienti, il 46% non lo ha usato almeno una volta in cambio di un pagamento più alto e la richiesta dei clienti è in molti casi proprio quella di non usarlo affatto. Infine, il 60% afferma di usare alcol e droghe (hashish e cocaina) e nel caso di rapporti sessuali questo si traduce in maggiori comportamenti a rischio.

Il nuovo piano AIDS del Ministero della Salute italiano per il triennio 2017-2019 prevede strategie di prevenzione mirate alle persone transgender e alle/ai sex worker.

Trattare la prostituzione – e la prostituzione transgender – come tema di salute pubblica significa farsi carico di interventi che tutelino chi fa lavoro sessuale, i clienti e, di conseguenza, tutte le persone (partner stabili o occasionali) che hanno rapporti sessuali con questi ultimi. Anche in termini di stanziamento di fondi che in questo campo e nel campo della prevenzione spesso mancano.

La Conferenza si terrà presso
MiCo – Milano Congressi
Piazzale Carlo Magno, 1
Milano

Per maggiori info: www.eacs-conference2017.com

Credits: foto articolo di Georgia Garofalo.